Chirurgia robotica e nuove protesi di ginocchio
Il ginocchio è una articolazione fondamentale del nostro corpo: consente il movimento, la deambulazione e sorregge il peso insieme a caviglia e piede. Inoltre, fa da raccordo tra coscia e polpaccio, situandosi tra le ossa di femore e tibia. Insomma, il ginocchio rappresenta un crocevia che potremmo definire vitale per l’autonomia e il benessere fisico a ogni età.
Quando il ginocchio fa male
Un dolore al ginocchio di cui ignoriamo la causa non va mai sottovalutato. Se poi il dolore è forte, prolungato, magari accompagnato a gonfiore e rigidità che rende difficoltoso muovere la gamba, ecco è che è bene andare a fondo del problema. In assenza di traumi, cadute o peso eccessivo, è infatti possibile che sia in atto una malattia che sta danneggiando le articolazioni. Spesso si tratta di patologie degenerative o infiammatorie che fanno suonare un campanello d’allarme quando i sintomi sono già frequenti ed evidenti: artrosi, artrite (reumatoide, psoriasica, sieronegativa), emartrite, gotta, displasie ossee, deformità genetiche del ginocchio.
Protesi di ginocchio: cos’è e quando è necessaria
Una protesi di ginocchio è un presidio ortopedico, in genere composto da leghe metalliche (principalmente titanio) e una componente plastica (polietilene), che sostituisce in tutto o in parte l’articolazione del ginocchio usurata o danneggiata al punto da vederne compromessa irrimediabilmente la funzionalità. Si tratta di una soluzione da valutare con lo specialista dopo aver appurato l’impossibilità di recuperare una soddisfacente qualità della vita con le terapie non chirurgiche. E’ una decisione che andrà presa nella consapevolezza che oggi la chirurgia protesica sa essere sempre più mininvasiva e garantire elevatissime percentuali di successo.
I diversi tipi di protesi di ginocchio
Le protesi di ginocchio non sono tutte uguali. Possono essere totali o parziali e sono classificate in base ai comparti sostituiti, al criterio di fissazione sull’osso, alle caratteristiche estetiche e alla loro filosofia funzionale. Grazie a studi scientifici e sperimentazioni continue, le protesi moderne si avvicinano sempre più alla morfologia e alla funzionalità del ginocchio con cui siamo nati. Ciò comporta il ripristino di una vita pressoché normale in termini di libertà di movimento a 360 gradi. La scelta del tipo di protesi è legata a diversi fattori: la qualità dell’osso; il tipo di deformità; la funzionalità dei legamenti; il peso del paziente; il tipo di movimento dell’articolazione; le aspettative; lo stile di vita del paziente.
Protesi di ginocchio e chirurgia robotica
Da alcuni anni la chirurgia robotica si è affiancata prepotentemente alla chirurgia tradizionale, in particolar modo in ambito ortopedico. La tecnologia robotica è stata sviluppata per assistere meglio i chirurghi nella precisione del taglio osseo eseguito (tra l’altro con minor perdita ematica), nel ripristino dell’allineamento meccanico, nel posizionamento dell’impianto, tutte componenti che contribuiscono a prolungare la sopravvivenza stessa dell’impianto (che può superare i 25 anni). Un dato che fornisce l’idea della crescita della chirurgia robotica riguarda gli Stati Uniti, dove dal 2008 al 2015 la percentuale di queste procedure è cresciuta dal 16,2% al 29,2%. In Italia non siamo ancora a questi livelli (anche per i costi e la necessità di disporre di ambienti adatti), ma l’incremento è tangibile da parte degli addetti ai lavori. Il robot in sala operatoria ha dunque due obiettivi principali: migliorare la pianificazione dell’intervento e diminuire – o addirittura azzerare – le possibilità di errore umano. Saranno comunque necessari ulteriori studi per valutare gli esiti clinici a lungo termine degli interventi chirurgici robot assistiti.
Nuove protesi di ginocchio in 3D e biologiche
Protesi stampate in 3D
Negli ultimi tempi sono emerse nuove tipologie di protesi indicate in particolare per soggetti più giovani (reduci da traumi o fratture) che desiderano tornare a svolgere attività sportive per le quali sono richiesti carichi diversi e sollecitazioni intense (ad esempio tennis e sci). E’ il caso delle protesi non cementate prodotte con stampante 3D che si inseriscono nell’osso, lasciando che esso vi aderisca direttamente. In questo modo, viene meno il rischio che il cemento possa cedere e la protesi scollarsi dall’osso stesso. Con la stampa 3D è possibile ricreare in laboratorio una struttura molto simile a quella ossea, in quanto a porosità variabile e proprietà biomeccaniche. Ciò consente all’osso del paziente di ricrescere dentro questa protesi di titanio e resistere meglio alle sollecitazioni.
Protesi biologiche
Vi è poi la novità della protesi biologica, totalmente realizzata in bioceramica e di dimensioni molto ridotte. Questa protesi consente di curare gravi danni alla cartilagine del ginocchio, con una ripresa rapidissima, grazie a un impianto rivoluzionario dotato di un sistema di fissazione definito "biologico" perché formato da componenti bioceramiche che saldano l'impianto all'osso in maniera stabile.
Si tratta di un tipo di protesi
particolarmente indicata per soggetti con danni cartilaginei gravi alle ginocchia e un'età compresa tra i 40 e i 60 anni, cioè una fascia d'età nella quale è tardi per intervenire con terapia cellulare.
C’è ancora molto da studiare e da sperimentare, ma intanto il futuro è già qui.





